mercoledì 26 marzo 2014

Monologo di una farfalla che non fu mai farfalla

Ma sì, dai.. non fate spallucce. Mi conoscete, eccome. Andate qualche volta dalla vostra parrucchiera?
E allora mi avrete senz'altro vista su tutti i rotocalchi. Sono la farfallina colorata di Belen.
Non ricordo come sono nata. So solo che mio padre faceva di professione il tatuatore. Mi creò su foglio di carta in un piovoso pomeriggio di settembre.

Ora la mia nuova "padrona" si chiama Belen. Come mi trovo? Non sono affatto felice. Non immaginate  la N-O-I-A - sì avete capito bene - di trovarmi su quel corpo. Sono letteralmente stufa della vita che faccio. Grazie a me, non fa altro che vantarsi della "sua" bellezza".  Belen di qua, Belen di là. Grrr...che nervi!

Non immaginate l'imbarazzo che ho provato quando ho partecipato al Festival di Sanremo. A causa sua, mi hanno fatto un sacco di foto. E le hanno pure pubblicate su tutti i giornali, quegli sfacciati!!!
Si atteggia, fa la "vip"... ma quella famosa... sono io!!! Quotidiani, telegiornali, internet non hanno fatto altro che parlare di me. A distanza dall'evento, mi nominano sempre. Peccato che non conoscono il mio vero nome.

Vi sono sincera: sono stanca di questa notorietà e sento che vorrei un po' di privacy. Quanto invidio le mie coetanee farfalle. Cosa? Sono solo un tatuaggio? Che vuol dire? Anch'io ho diritto alla mia felicità. Voglio andarmene via, voglio uscire con le mie amiche, volare di fiore in fiore. E perché no, incontrare un fidanzatino tutto mio che mi cambierà la vita. Potremo avere tanti bruchetti che poi diventaranno tante piccole nuove farfalle.

E mentre pensava tutto questo, la farfallina che non fu mai farfalla  immaginava tante crisalidi di color verde smeraldo. Sognava che alcune avevano già aperto il loro bozzolo. Con le loro ali coloratissime, fluttuavano felici e libere in un azzurro cielo senza nuvole.

(Francesca Cavalera III A)