mercoledì 28 maggio 2014

Mai più senza "Quotidiano...in classe"

Il “Quotidiano in classe” è ed è stata una bellissima esperienza. La persona, a cui è venuta la meravigliosa idea di realizzare questo progetto, è stata il nostro Professore Vittorio Ciurlia, un insegnante che spesso ci aiuta a comprendere meglio le varie materie di studio.
L’iniziativa è legata a un importante giornale italiano, il "Corriere della Sera", che ha istituito, tra le varie scuole aderenti al progetto, una gara. La competizione consiste nell'occuparsi, settimanalmente, di un dato argomento. Di solito, noi ragazzi ci dividiamo in quattro gruppi e approfondiamo il tema attraverso le modalità più disparate: il disegno, la grafica, la scrittura su computer, le interviste e i videomaker.
Ogni gruppo è seguito da un tutor ed è tenuto a realizzare un prodotto da inviare, entro set-te giorni, alla piattaforma virtuale del “Corriere della Sera” allo scopo di accumulare un punteggio.

La nostra redazione si riunisce ogni mercoledì e, dopo l'introduzione al tema da trattare e gli spunti di riflessione da parte del nostro Professore, ci mettiamo subito al lavoro. Molto spesso intervengono degli esperti che ci offrono testimonianza e approfondimenti molto interessanti sia sull'argomento della settimana sia sull'attività giornalistica. Per esempio, abbiamo avuto il piacere e l'onore di ospitare Giovanni Nuzzo (giornalista de" La Gazzetta del Mezzogiorno"), Mariella Piscopo (redattrice di " Dove" e di " Marco Polo"), Antonio San-francesco (redattore di "Famiglia Cristiana") e Silvano Caroli (pittore taurisanese).
Io e altri miei compagni ci occupiamo d’intervistare. L’intervista viene fatta sulla base del tema scelto nel corso della settimana. Gli argomenti sono i più svariati: dal volontariato al rapporto con i genitori, dai propri interessi ai sogni per il futuro, dalla considerazione di personaggi famosi ai sentimenti.
Le mie principali difficoltà sono legate al fatto che, dopo aver preparato la scaletta delle domande, capita che la debba stravolgere a causa delle risposte che ricevo e che magari non avevo previsto. Ma ciò è anche molto stimolante: aiuta ad aprire la mente e a renderla più elastica, per non parlare, poi, di come sia utile a farci esprimere in modo sempre più sciolto e corretto.

Fare il giornalista non è un lavoro affatto semplice! Per svolgere questa professione bisogna avere tanto spirito di adattamento e di sacrificio, creatività ma anche capacità di sintesi e incisività. Posso dire che il bilancio del progetto è davvero positivo!

(Clara Ciullo II C)